Vi avevo promesso che vi avrei raccontato del mio primo Natale (anno 2000).
Ecco un estratto della mia autobiografia:
"Ma torniamo al Natale, cui accennavo prima. Immaginate
la mia sorpresa quando per la prima volta ho visto papi montare nell'ingresso
una specie di albero, decorandolo con luci e palline colorate. Poi ha aiutato Mami
a portare nell'ingresso la mia ex casetta di legno, che Mami ha coperto con un
lenzuolo, carte colorate e riempito di statuette. Ero già arrivata da qualche
tempo alla conclusione che gli umani sono molto simpatici, ma a volte molto
strani, e questa era un'ennesima conferma: in questa occasione sembravano tutti
matti! Poi una notte, verso il mattino, quando cominciavo a risvegliarmi ho
sentito strani passi a più riprese nell'ingresso e il rumore di pacchetti
deposti ai piedi dello strano albero. Ho annusato i pacchetti, ma con ho notato
nulla di speciale. C'era solo un buon profumino, che proveniva però dalla parte
alta dell'albero, e qualcosa mi diceva che cercare di raggiungerlo, facendo
probabilmente cadere l'albero con tutte le sue palline non era probabilmente
una buona idea ma fonte di guai sicuri. Sono così tornata a dormire. Quando ormai era chiaro papi
si è alzato. Alla luce del giorno ho avuto la conferma che ai piedi dell'albero
c'erano tanti pacchetti, e qualcuno anche sui rami. Poi sono uscita per la
solita passeggiata mattutina. Tutti gli umani erano più gentili del solito e si
salutavano con una cordialità particolare.
Rientrati a casa, dopo un po' è arrivata anche la mia
"rivale" Claudia. Non ve ne ho ancora parlato? Lo farò presto.
Si sono radunati tutti con aria festosa vicino
all'albero: Mami, Papi, Mauro e Claudia e hanno cominciato a prendere uno a uno
e i pacchetti, aprendoli con gridolini di gioia. Tra i primi hanno preso dalla
parte alta dell'albero un pacchetto, porgendomelo: ecco da dove veniva
l'odorino delizioso! L’ho scartato con i denti e ho trovato un oggetto
marroncino traslucido a forma di scarpa. A me è sempre piaciuto rosicchiare
scarpe e pantofole, ma ho appreso da tempo che la cosa non è gradita ai miei
padroni e così, a malincuore, ho rinunciato. Ma questo era un caso differente:
era qualcosa chiaramente destinato a me e per di più con un ottimo profumo
mangereccio. Ho cominciato a sgranocchiare la scarpetta con voluttà,
rotolandomi sulla schiena, senza quasi accorgermi degli altri che continuavano
a scartare pacchetti, scambiandosi abbracci affettuosi.
Questo è stato il mio primo Natale, di cui serbo
un’immagine piacevolissima nella mia mente. Negli anni seguenti, quando vedevo
gli stessi preparativi ero contentissima, aspettando con ansia il momento della
distribuzione dei pacchetti regalo, dove non mancava mai il mio."
Ciao a tutti.
Iunta