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martedì 7 giugno 2016

Recensione di "Ritorno su Solaris"

Non posso non pubblicare questa recensione del mio libro, di Andrew Next, pubblicata sul sito del " mio libro" , che mi ha molto commosso.

Cominciare una recensione col titolo in greco antico può suonare strano. Mi è parso tuttavia un modo per rendere giustizia a questo libro che si pone come omaggio all’opera di Stanislaw Lem “Solaris”, ma che può tranquillamente reggersi sulle proprie gambe, metaforicamente parlando, senza la necessità di aver letto in precedenza il libro. Anzi: io che Solaris l’ho solo visto in copertina, senza mai averlo sfogliato, ho trovato che anche questo “Ritorno”  (da qui il titolo: Oι Νόστοι è il ciclo dei poemi epici dedicati al “Ritorno” degli Achei dalla guerra di Troia) si lascia leggere con piacere crescente man mano che ci si avvicina al finale.
In questa storia l’eroe di turno si chiama Paolo e “Ritorna” su Solaris, dopo aver scoperto che l’opera di Stanislaw Lem era reale, non era finzione.
Nulla da ridire sulla forma: è perfetta, niente errori, refusi, sviste, avverbi in quantità industriali, piccolezze di poco conto… tutto perfettamente pulito, tirato a lucido e pronto per essere divorato con gli occhi. Cosa che ho apprezzato enormemente e voglio sottolineare.
Sui contenuti invece posso dire molto e ringrazio l’autore che li ha realizzati: adoro concentrarmi su di essi anziché sugli errori che, inevitabilmente, rovinano il piacere della lettura.
La struttura del romanzo è duplice: vi è un antefatto che si dipana, tra un capitolo e l’altro, attraverso tutto il libro e racconta la storia di Paolo dal momento in cui è rimasto vedovo fino alla partenza per Solaris. L’antefatto è rigorosamente al passato, mentre la storia vera e propria si svolge al presente. Questo gioco, realizzato con maestria, genera l’effetto di offrire al lettore poche certezze su quello che avverrà, allo stesso tempo offre fin dall’inizio la consapevolezza che l’unica cosa certa è che il protagonista è arrivato su Solaris, dove inizia la storia e tutto il resto è da scoprire pagina dopo pagina. Le due trame: quella del passato e del presente, si riuniscono verso la fine del romanzo creando un ulteriore e curioso effetto: la storia ha inizio là dove ha termine, come se, in un certo senso, tutti i protagonisti continuassero a vivere in eterno  come in una sorta di Curva Temporale Chiusa o CTC letteraria.
Leggendo la storia si potrebbe considerarlo un mero racconto non particolarmente fantascientifico, ma ci vuole un poco di pazienza: l’autore non si è concentrato sui temi più comuni come il volo interstellare o il supporto vitale ad una stazione spaziale rotante; ha preferito puntare in alto e ha centrato in pieno l’incontro con un entità aliena: l’Oceano di Solaris. Devo dire che è proprio ben narrato, credibile e bello come poche altri incontri da me letti in materia. Direi allo stesso livello di P. Anderson ne “Gli Immortali“, per citare il primo che mi viene in mente.
I personaggi sono ben caratterizzati e coerenti, i rispettivi aspetti psicologici vengono approfonditi in modo oserei dire rilassato, senza che lo scorrere della trama ne viene rallentato anzi: ne rappresentano un punto di forza e attraggono il lettore inesorabilmente verso la pagina successiva.
Sul finale non dico nulla, se non “è in linea col titolo della recensione”, dunque chi ha studiato al Classico probabilmente ha intuito qualcosa, chi ha studiato greco pure e chi non ha studiato ora ha anche un bel link su wikipedia per approfondire. D’altro canto una volta che sei tornato a casa… se non sei Nessuno chi te lo fa fare a ripartire?
Buona Lettura
A.V.

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