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mercoledì 5 ottobre 2016

Iunta

La carissima Iunta ci ha lasciato.  Manda un affettuoso saluto a tutti quelli che le hanno voluto e le vogliono bene, e vi invia questo testo dal titolo "Iunta a Timbuktu (nota 1)":

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Le sembra di uscire da un lungo sonno.
Ma dove si trova?
Avverte un senso di benessere e serenità che da tempo aveva dimenticato. Stesa comodamente su di una sabbia fine ed accogliente si lascia cullare dalla sensazione del piacevole risveglio, circondata da una leggera nebbia che roteando pian piano si dissolve.
Ed ecco la scena ora è chiara: è sdraiata su di una bella spiaggia dorata. Da un lato il litorale è lambito da un fiume o da un lago. Le sfumature tendenti al verde delle acque trasparenti le fanno pensare a un corso d'acqua dolce, piuttosto che al mare.
Dal lato opposto, dopo un certo spazio, inizia un bel prato costellato di alti alberi con foglie dai colori tendenti a sfumature rosse e gialle, che le ricordano stranamente la sua amata Piazza d'Armi nello splendore dei colori autunnali.

Sorpresa Iunta si alza di scatto sulle quattro zampe guardandosi intorno incuriosita, chiedendosi dove mai sia arrivata. Ma è presa da un'incontenibile senso di euforia. Come faceva da giovane si mette all'improvviso a correre all'impazzata sull'arenile percorrendo traiettorie circolari sempre più veloci.
Finalmente, dato pieno sfogo all'improvviso impulso, si ferma e pensa:

Ma da dove mi è venuto questo improvviso entusiasmo? Mi rendo conto che qualcosa è cambiato: mi sento in perfetta forma, i polpastrelli che tanto mi avevano tormentata ultimamente, non mi danno più alcun fastidio. Il fastidioso senso di prurito diffuso è scomparso, come il doloroso gonfiore ad un occhio. Mi sembra di essere ringiovanita di colpo.

Dal prato un magnifico Schnauzer gigante si dirige con passo maestoso ma festevole verso di me.
No! Non è possibile! È proprio Rolph, il mio idolo di quando era cucciola, da tempo scomparso. Incede nella mia direzione. È bellissimo nel suo lucido colore nero. Forse è solo una mia impressione dovuta all’emozione del momento, ma sembra quasi essere semitrasparente ed emanare una brillante luce propria.
Rolph mi si avvicina scodinzolando, dicendo:

 "Benvenuta a Timbuktu, Iunta!"

"Rolph, ma sei proprio tu?" rispondo automaticamente felice.
Poi mi rendo conto che sia Rolph che io abbiamo "parlato".lo
"Ma...parliamo?" chiedo titubante.
"Si certo, qui parliamo tutti" replica tranquillamente il mio amico.

Presa da un improvviso dubbio provo a lanciare una serie di abbai di gioia e sollevata mi rendo conto di esserne ancora capace, provocando un sorriso divertito al mio interlocutore....



 Nota (1): Timbuktu, nell’omonimo romanzo di Paul Auster è il posto dove Willy, il padrone del cane Mr Bones afferma si ritroveranno un giorno. Dopo la scomparsa di Willy Mr Bones sogna di raggiungerlo là. Vedi il testo del canto cui si è ispirato Paul Auster per il posto immaginario richiamato da Willy, a seguire:

Timbuktu (lyrics by Sienna Dahlen) 

There's a place 
So I've been told 
Where the sand 
Is made of gold 

And spirits roam free
While dandelions sing
The universe speaks
To you 

They say the road 
Is long and hot
True or faux
No matter what

We'll live out our days
The afterlife way
Together in
Timbuktu

I’m frolicking
In fantasy
Dreamers dream 
Eternally 

When you truly believe 
That love is the seed 
You'll never leave 
Timbuktu 

I am frolicking 
In fantasy 
Dreams becomes 
Reality 

I will see you again 
Where this world ends 
A new life begins in 
Timbuktu

Ed ecco la copertina del libro di Paul Auster:


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