Pier Giorgio Graziano
(nota per le clip animate vedi il post dallo stesso titolo
"video presentazione")
"video presentazione")
Questa mia esposizione è un piccolo racconto
di fantascienza funiviaria ambientato nel 2053 che vuole essere un omaggio
all’O.I.T.A.F., alla sede di Bolzano e contemporaneamente un invito allo
sviluppo tecnologico e alla collaborazione a tal scopo tra i vari costruttori
di impianti a fune.
Chiedo venia per la qualità amatoriale dei video-rendering presentati, in
quanto interamente realizzati da me, semplice cultore per hobby della materia (1).
Siamo in un giorno di
Giugno dell’anno 2053. Lo spettacolo offerto da piazza Walter è impressionante,
affascinante e commovente al tempo stesso.
In un lato della nobile
piazza, piena di storia e di memorie, spicca un’incredibile struttura dorata.
Un piedistallo altissimo a forma di calice supporta alla sua sommità una piattaforma,
apparentemente liscia. Su di un suo lato è maestosamente poggiata una cabina
completamente trasparente, dalla forma di uno splendente cristallo adagiato su
di un fianco.
La struttura della vettura
è armoniosa e la sua collocazione sulla alta e snella base di supporto non ne
lascia intuire l'effettiva gigantesca dimensione a chi l'ammira dalla piazza
gremita.
In realtà porta 300
persone distribuite su due piani, tutte comodamente sedute. La cabina non è
stata ideata solo per il tragitto, abbastanza breve, verso il vicino Monte
Virgolo, ma per numerose altre funivie, ben più lunghe, sempre molto
panoramiche, in corso di realizzazione un po’ in tutto il mondo. La loro
entrata in funzione seguirà a breve questa inaugurazione del nuovo impianto
dimostrativo di Bolzano.
La vettura è ora già piena
di partecipanti ansiosi di compiere il viaggio verso la nuova sede del
congresso, ma essi sono invisibili dall'esterno. Infatti, la superficie del
veicolo è ricoperta da microcelle che costituiscono un'infinità di piccoli
monitor-telecamere ad altissima definizione, ciascuna riproducente l'immagine
captata dalla cella posizionata sul lato opposto della struttura.
L'effetto è quello di
trasparenza della cabina e del carrello, in quanto lo spettatore che guarda
verso di esso vede quanto è dietro l'oggetto, che sia una nuvola o lo splendido
campanile del Duomo Maria Himmelfahrt. L’effetto trasparenza rende anche non
visibili la cabina superiore degli ascensori di accesso alle cabine, le funi e
le loro strutture di supporto e deviazione, lasciando senza apparenti ingombri
la sommità del maestoso calice.
La trasparenza però è
assoluta solo per alcune parti, mentre è volutamente leggermente attenuata per
la cabina, con un curioso effetto traslucido, che la fa apparire come un
cristallo luccicante, mascherando appena parzialmente la visione di quanto
posizionato dietro di essa.
Si sono appena conclusi
gli appassionati discorsi del segretario e del presidente al momento in carica
dell'O.I.T.A.F., che, dall’apposito palco, con immagini evidenziate sul
maxischermo posto alle loro spalle, hanno ricordato l'emozione di ospitare
nuovamente dopo tanti anni il congresso generale dell'associazione a Bolzano.
Le loro ultime parole hanno poi esaltato la meraviglia tecnica della funivia
sulla quale si apprestavano a salire, frutto dell'incredibile sviluppo
tecnologico ottenuto dalle principali ditte funiviarie di tutto il mondo, di
cui questo incredibile oggetto rappresenta il risultato di una finalmente
proficua raggiunta collaborazione universale, rispondendo positivamente alla
richiesta lanciata in merito dall’O.I.T.A.F. nei precedenti congressi.
Finiti i discorsi, mentre
i due oratori salgono a bordo, la gente che occupa tutta la piazza osserva con
attenzione le immagini dei precedenti congressi che appaiono sul maxischermo,
in attesa della partenza del veicolo.
Ma ecco, finalmente la
funivia si mette in moto per il suo viaggio inaugurale, realizzando il nuovo
collegamento col Monte Virgolo, già raggiunto in passato da impianti storici.
Gli spettatori distribuiti
su tutta la piazza hanno l'impressione di vedere improvvisamente e
miracolosamente alzarsi dalla piattaforma il veicolo di cristallo
semitrasparente, che si libra in aria e comincia il suo viaggio verso la meta
del Monte, sede del nuovissimo e imponente centro che ospiterà il congresso.
La folla, impressionata al
partire del veicolo si gira seguendolo, alzando improvvisamente le braccia
verso l’alto e agitandole ritmicamente in segno di ammirazione e di entusiasmo.
Possiamo vedere la scena
In realtà la cabina sembra
“volare” in quanto non è possibile vedere il sistema delle "funi"
portanti, che sostengono il "carrello", né l'anello di fune traente,
che trascina il veicolo, entrambi realizzati in super kevlar plus
Questo nuovo materiale
costituente le funi, in continuo sviluppo tecnologico è stato finalmente
portato, dalle ricerche sviluppate proprio per la realizzazione di questo
impianto, a caratteristiche meccaniche superiori a quelle dell'acciaio.
L'altissima resistenza a trazione è stata ottenuta esaltando le caratteristiche
isotropiche delle fibre che compongono la sostanza: esse reagiscono a uno
sforzo di trazione, compattandosi e innalzando sempre di più la loro
resistenza, all'aumentare dello sforzo cui sono sottoposte.
Non dobbiamo avere però
nessun timore per la sicurezza del volo aereo. Anche se le funi sono invisibili
emettono un chiarissimo segnale captato in modo ben evidente dagli appositi
semplici, ma efficientissimi dispositivi montati oggi obbligatoriamente su ogni
tipo di velivolo pubblico o privato. Accurata sperimentazione ha anche
evidenziato che tale segnale è percepito, in modo non disturbante, dai
volatili, che evitano l’impatto con le parti dell’impianto.
Se fosse possibile vedere
il carrello, salterebbe all'occhio di ogni osservatore la mancanza di ruote.
Una delle importanti innovazioni tecnologiche di questo gioiello è, infatti,
quella di aver sostituito le classiche ruote rotanti con pattini a forma di semi
tubo in technotene, materiale resistente quanto l'acciaio, ma dotato della
capacità e flessibilità necessaria per adattarsi alla curvatura della fune
portante, assecondandola per non creare nessun punto di appoggio o deviazione
puntuale sulla stessa.
Una breve scheda video
dimostrativa evidenzia le particolari caratteristiche di questo materiale.
In pratica il pattino è
estremamente robusto nella sezione trasversale all’asse della fune su cui
appoggia, trasmettendo in maniera efficace e sicura il peso della cabina alla
struttura del carrello, ma si comporta in maniera flessibile nel senso della
direzione della fune portante assecondandola e adeguandosi perfettamente alla
sua curvatura.
La parte interna del semi
tubo costituente ciascun pattino è rivestita di antifrictiolene, materiale dal
coefficiente di attrito prossimo allo zero e contemporaneamente ad alta
resistenza all'abrasione, anche al passaggio sui cavallotti.
Il nuovo, rivoluzionario
materiale usato per il rivestimento, è stato sviluppato e testato appositamente
per questo progetto. È una sostanza porosa, i cui microrganismi, realizzati per
nanotecnologia, producono un sottile velo d'aria tra il materiale stesso e
l'appoggio sottostante, creando un effetto simile a quello dei veicoli a
cuscino d'aria.
L'anello dello sviluppo
tecnologico dopo millenni si è finalmente compiuto: dopo il passaggio dallo
strisciamento radente ad alto coefficiente di attrito, al sistema volvente a
basso coefficiente di attrito con l'invenzione della ruota, si è tornati allo
strisciamento, con coefficiente di attrito pressoché nullo.
Appena il materiale viene
messo in movimento la superficie di questa sostanza assorbe aria e la espelle
dalla superficie perpendicolare al movimento stesso.
Alla stazione a monte è
entrato in funzione il silenziosissimo sistema di trazione a base
antigravitazionale, ridondato per sicurezza da un azionamento a campo
magnetico.
Il primo sistema è
infondo, in modo nuovo e innovativo, un ritorno all'antico, ai primordi della
storia funiviaria: gli impulsi gravitazionali inviati alle due vetture dal
sistema permettono, infatti, di alleggerirne una fino a renderne il peso
addirittura nullo, e di appesantire l'altra al valore voluto. In questo modo si
ottiene un effetto analogo a quanto realizzato sulle vecchie funicolari ad
acqua: La vettura in discesa viene resa più pesante di quella in salita pur
carica, fino a metter in moto l'impianto per gravità.
Ecco un breve video dove, per semplicità, ho illustrato il
sistema usando come veicoli le simpatiche immagini del logo O.I.T.A.F. di
questo congresso. Gli impulsi gravitazionali inviati alle vetture sono indicati
in rosso in figura.
Ma torniamo alla piazza:
in un angolo seminascosto della stessa due anziane figure, con un portamento
nobile, ma un po' curvo, assistono commosse alla scena. Sarebbero stati tra i
primi invitati d’onore a dover salire sulla vettura per il primo viaggio, ma
hanno preferito ritardare il loro arrivo al congresso, per assistere a questa
scena dal punto di partenza a valle, confusi con la popolazione di Bolzano, per
condividerne da vicino le emozioni del momento.
Sono Martin Leitner e
Markus Pitscheider, rispettivamente Presidente e Segretario Generale
dell'O.I.T.A.F. al tempo del primo congresso a Bolzano dell'organizzazione, nel
lontano 2017.
Chi li osservasse molto da
vicino riuscirebbe a scorgere sulla fierezza dei loro volti, il leggero solco
lasciato da una furtiva lacrima di commozione.
Ed ecco una breve clip che ci permette, con una lente di ingrandimento, i due personaggi, in quel
momento di commozione.
Bolzano, Giugno 2053
(1) Un ringraziamento
al hotel Stadt da una finestra del quale ho potuto scattare la foto della
piazza utilizzata per il video.
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