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giovedì 12 marzo 2015

La vita è sogno: Ishtar

Ishtar sta planando  dolcemente, come un aliante. A suo fianco la giovane amica Tioumoutiri, che sta fluttuando con lei, la accompagna. Comunicano tra loro con la vibrazione delle loro antenne frontali.

Il loro movimento è armonioso e fluttuante: potrebbe ricordare, a chi ne ha viste in mare, il muoversi delle razze marine.
Le pinne pettorali e pelviche hanno la funzione di ali, sostenendole in volo nella densa atmosfera in cui si trovano, mentre quelle dorsali e caudali fungono da timone.

Si alzano e si abbassano nel loro muoversi, alla ricerca delle correnti più favorevoli e dei nugoli di microrganismi diffusi tra di esse, che costituiscono il loro cibo.

La più giovane delle due è affascinata dalla esperienza dell'amica, che lei non ha ancora provato. Ishtar sta per dare alla luce i piccoli embrioni, generatisi in lei per partenogenesi.
Le piccole resteranno attaccate al corpo della madre e saranno da lei nutrite fino a che non saranno in grado di planare da sole.

In attesa di questo evento la futura madre, presa da sonnolenza, si addormenta.
 La loro specie ha appreso da tempo l'arte di continuare a planare anche dormendo, mantenendo una quota pressoché costante.

Ishtar sogna...

...La sua mente torna al lontano passato, raccontato da tante leggende e, in qualche modo, rimasto impresso nella coscienza della loro specie.

Sogna tempi remotissimi, quando nuotava negli oceani del suo pianeta, tra i suoi simili, divisi allora in femmine e maschi... Sogna anche, con qualche senso di nostalgia, di accoppiarsi appassionatamente con uno dei maschi, dopo una lunga nuotata di corteggiamento, fatta insieme...

Poi lo scenario cambia: i mari si stanno esaurendo, evaporando inesorabilmente, mentre l'atmosfera soprastante è sempre più densa e calda...ed ecco lei e poche sue amiche riescono a fare il grande salto e dopo un lungo periodo di balzi in aria, in cui pian piano si adattano alle nuove condizioni, lasciano definitivamente il poco mare restante, prima che scompaia del tutto, librandosi in volo nell'atmosfera densa ora quasi quanto il liquido dell'oceano, verso quote sempre più alte, alla ricerca di temperature accettabili....ma i maschi, più deboli e meno portati all'adattamento, non ce la fanno. 

Da allora la natura verrà in soccorso delle simili della.nostra sognatrice, aiutandole nelle modifiche genetiche necessarie a  permettere la prosecuzione  della loro specie per partenogesesi...

Ishtar si sveglia e riprende a muovere le pinne alate tra le spesse nuvole del cielo del secondo pianeta dal Sole.

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