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lunedì 17 ottobre 2016

Timbuktu, capitolo aggiunto all"Autobiografia di un quattrozampe" nel Settembre 2016

            Settembre 2016

Le sembra di uscire da un lungo sonno.
Ma dove si trova?
Avverte un senso di benessere e serenità che da tempo aveva dimenticato. Stesa comodamente su di una sabbia fine ed accogliente si lascia cullare dalla sensazione del piacevole risveglio, circondata da una leggera nebbia che roteando pian piano si dissolve.
Ed ecco la scena ora è chiara: è sdraiata su di una bella spiaggia dorata. Da un lato la spiaggia è lambita da un fiume o da un lago. Le sfumature tendenti al verde delle acque trasparenti le fanno pensare a un corso d'acqua dolce, piuttosto che al mare.
Dal lato opposto, dopo un certo spazio, inizia un bel prato costellato di alti alberi con foglie dai colori tendenti a sfumature rosse e gialle, che le ricordano stranamente la sua amata Piazza d'Armi nello splendore dei colori autunnali.
Sorpresa Iunta si alza di scatto sulle quattro zampe guardandosi intorno incuriosita, chiedendosi dove mai sia arrivata. Ma è presa da un'incontenibile senso di euforia. Come faceva da giovane si mette all'improvviso a correre all'impazzata sull'arenile percorrendo traiettorie circolari sempre più veloci.
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Finalmente, dato pieno sfogo all'improvviso impulso, mi fermo e penso:
Ma da dove mi è venuto questo improvviso entusiasmo? Finalmente mi rendo conto che qualcosa è cambiato: mi sento in perfetta forma, i polpastrelli che tanto mi avevano tormentata ultimamente, non mi danno più alcun fastidio. Il noioso senso di prurito diffuso è scomparso, come il doloroso gonfiore ad un occhio. Mi sembra di essere ringiovanita di colpo.
Dal prato un magnifico Schnauzer gigante si dirige con passo maestoso ma festevole verso di me
No! Non è possibile! È proprio Rolph, il mio idolo di quando era cucciola, da tempo scomparso. Incede nella mia direzione. È bellissimo nel suo lucido colore nero. Forse è solo una mia impressione dovuta all’emozione del momento, ma sembra quasi essere semitrasparente ed emanare una brillante luce propria.
Rolph mi si avvicina scodinzolando, dicendo: "Benvenuta a Timbuktu[1], Iunta!"
"Rolph, ma sei proprio tu?" rispondo automaticamente felice.
Poi mi rendo conto che sia Rolph che io abbiamo "parlato".
"Ma...parliamo?" chiedo titubante.
"Si certo, qui parliamo tutti" replica tranquillamente il mio amico.
Presa da un improvviso dubbio provo a lanciare una serie di abbai di gioia e sollevata mi rendo conto di esserne ancora capace, provocando un sorriso divertito al mio interlocutore.
Ma ecco che Rolph lancia un ululato di richiamo e un potente fischio (è capace anche di questo). Dopo qualche momento, come per miracolo, pian piano dagli alberi spunta in successione una serie di cani.
Io, felice e commossa riconosco una serie di amici: Cleopatra, la maestosa mastina napoletana, che da giovane  avevo sempre considerata capobranco con Rolph, Penelope, lupoide compagna di tanti giri insieme in Piazza d'Armi, Dolly pastora tedesca, una delle mie più care amiche, la bionda Golden retriever  Kelly, il "macho" Tom, mastino americano, che ora, contrariamente al suo solito sembra andare d'accordo con tutti, il massiccio corso Ike, e tanti, tanti altri, fino alle carissime Luna e Faloo, compagne inseparabili un tempo della mia cara zia Elena.
Tutti sfilano davanti a me, manifestando con saluti, abbai, grugniti di gioia o strofinate di naso il loro caloroso benvenuto. Sono tutti in perfetta forma, nella loro migliore età. Non posso che sorprendermi nel vedere la bellezza tipica del fiore degli anni, di chi avevo conosciuto solo  quando aveva già un'età avanzata, come Faloo.
Poi tutti cominciano a vociare ed abbaiare all'unisono, creando una gran confusione.
Finalmente capisco che stanno proponendo di fare un pic nic sulla spiaggia per completare i festeggiamenti.
"Ma come facciamo? Non vedo nulla da mangiare e nessuno che cucini." chiedo io, un po' preoccupata.
"Tranquilla" rispondono in molti, sorridendo divertiti. E assumono un'aria concentrata. Dopo un attimo compare davanti a loro ogni ben di Dio. A chi appare un cosciotto di pollo fumante, a chi un grappolo di würstel, ad altri una bella bistecca e ognuno comincia ad assaporare con gusto la sua porzione.
Rolph vedendomi sbigottita mi spiega: "Sai qui basta concentrarsi e pensare intensamente a qualcosa  di buono, per farlo apparire realmente davanti a te. Prova!
Io mi impegno a pensare a una bella e profumata porzione di baccalà alla vicentina (di cui ogni tanto mi allungavano qualche pezzetto) e questa compare! L'assaggio senza esitazione e non mi sorprende il fatto che sia squisita.
Cleo si accorge che ho sete e batte con aria esperta una zampa su di un sasso della spiaggia, facendone sgorgare uno zampillo di acqua fresca e dissetante che bevo con voluttà.
Il sole appare al tramonto e riflessi rosati rendono ancora più incantevole la sabbia dorata. Pian piano la luce comincia ad affievolirsi e io, stanca per tutte le nuove emozioni, mi allungo sdraiata sulla spiaggia, contenta e sazia ma un profondo senso di malinconia comincia a mescolarsi alle mie altre sensazioni felici del momento, sensazione forse indotta anche dalla particolare luce crepuscolare. Mi assale il desiderio di vedere i miei padroni, far loro le feste, sentirli vicini a me.
Faloo sembra leggermi nel pensiero, mi si accosta e mi sussurra con voce tenera e rassicurante: "Non temere: i nostri padroni ci raggiungeranno un giorno, come è già successo a tanti miei amici. E poi c'è  sempre la...televisione.
Mi sento rassicurata, ma prima che io possa replicare chiedendo cosa c'entri la televisione in tutto questo, siamo interrotte dall'avvicinarsi di un'altra cagnetta dall'aria dolce, che non avevo notato prima. In qualche modo mi assomiglia anche se ha un colore biondo-marroncino. Non mi sembra di conoscerla, ma mi risulta molto simpatica.
Mi dice: " Scusa, tu sei Iunta, vero?"
"Sì certo, ma ci conosciamo?"
"Tu non mi conosci, ma io sì. Sono Birba, la cagnetta dei tuoi cari amici Ninni e Adriana, e ti ho visto spesso in televisione."
L'idea di conoscere finalmente Birba, che avevo spesso sentito nominare dai suoi padroni mi riempe di gioia, ma poi penso:
e dagliela con la televisione, qui sono tutti fissati con questa idea?
Rispondo sorpresa, ma con dolcezza e il garbo che mi ispira comunque il suo atteggiamento affettuoso:
"Ma io non credo di essere mai apparsa in televisione!"
Birba e Faloo appaiono divertite dalla mia affermazione. Birba replica:
" Per televisione qui non intendiamo quello che pensi tu! Seguimi a casa mia e ti spiegherò meglio."
Visto che intanto si è fatto buio saluto tutti, ringraziandoli per la graditissima accoglienza e mi avvio verso gli alberi seguendo la mia nuova amica Birba. Arriviamo presto a una graziosa piccola casetta di legno, dove entriamo, spingendo una porticina oscillante. L'ambiente è piccolo ma simpatico ed accogliente, con un divano, un tappeto messo sopra un pavimento in parquet, un paio di accoglienti brandine per cani e un angolino con pavimento in cotto, dove spicca una bella ciotola d'acqua che attira subito la mia attenzione: il baccalà era buonissimo ma un po' salato, come del resto lo avevo desiderato, e ora ho una gran sete. Birba se ne accorge e mi fa un cenno di accostarmi alla ciotola.
Bevo con piacere a sazietà e non mi stupisco (dopo le precedenti esperienze) notando che il livello d'acqua resta invariato per quanto beva.
Poi imito Birba, sedendomi sul tappeto posto davanti al divano, rivolte entrambe verso un bel caminetto.
Birba assume un atteggiamento concentrato, simile a quello assunto prima da tutti per richiedere il cibo desiderato.
Nello spazio vuoto del caminetto, spento, appaiono inizialmente dei piccoli lampi di luce intermittente e quindi lentamente si forma un'immagine tridimensionale. È una specie di ologramma che mostra le care sagome di Ninni e Adriana seduti a tavola con il cane Ugo vicino a loro. Birba, visibilmente commossa spiega:
"Vedi questa è quello che qui chiamiamo televisione. Ci permette di vedere cosa fanno i nostri cari e sentirci vicino a loro."
Poi aggiunge:
"Così ti ho visto tante volte quando eri con loro, e mangiavi i pezzetti di fagiano che ti dava Adriana o quando giocavi con Ninni in Francia. Ed ora vedo il caro Ugo. Sono così contenta che abbiano di nuovo un cane che li riempe di affetto!”
"Ma che bella casa che hai!" dico, anche per spezzare l'eccessiva emozione del momento.
La mia nuova amica replica:
"Come forse avrai già capito, qui basta desiderare un oggetto e questo si realizza. Io ho voluto questa casetta con un divano e un tappeto replica di quelli di casa mia dai miei e una cuccia per me ed una per eventuali ospiti.
Dormi da me stasera e poi domani, se vuoi, potrai organizzare la tua, con la tua televisione."
Sono stanca e accolgo volentieri l'invito e sistematami comodamente sull'accogliente cuccia e mormoro:
"Che bel posto Timbuktu!"
Birba annuisce convinta e prima di addormentarsi  serenamente mi sussurra che Timbuktu è il nome che io ho scelto, ma mi spiega che molti usano nomi diversi per questo bel luogo.
Anche il suo aspetto è percepito in modo diverso dai vari soggetti, a seconda della sensibilità di ognuno. Molti umani, che aveva conosciuto in precedenza e che ha rincontrato qui le hanno raccontato percezioni diverse: chi si immagina di passeggiare su di un delicato mare di nuvole, chi di camminare facilmente su di un calmissimo oceano, dove tutte le abitazioni sono bellissime barche ondeggianti lievemente sullo stesso.
Pian piano mi immergo in un sonno ristoratore pieno di uno strano miscuglio al tempo stesso di nostalgia del passato e felicità per il presente e per le gratificanti promesse del futuro.



[1] Timbuktu, nell’omonimo romanzo di Paul Auster è il posto dove Willy, il padrone del cane Mr Bones afferma si ritroveranno un giorno. Dopo la scomparsa di Willy Mr Bones sogna di raggiungerlo là. Vedi la copertina del libro e il testo relatvo a Timbuktu cui si è ispirato Paul Auster a seguire.
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Copertina del libro di Paul Auster citato:

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Timbuktu (composed by Karl Jannuska & lyrics by Sienna Dahlen)

There's a place
So I've been told
Where the sand
Is made of gold

And spirits roam free
While dandelions sing
The universe speaks
To you

They say the road
Is long and hot
True or faux
No matter what

We'll live out our days
The afterlife way
Together in
Timbuktu

I’m frolicking
In fantasy
Dreamers dream
Eternally

When you truly believe
That love is the seed
You'll never leave
Timbuktu

I am frolicking
In fantasy
Dreams becomes
Reality

 will see you again
Where this world ends
A new life begins in
Timbuktu.


https://karljannuska.bandcamp.com/track/timbuktu



C’è un posto
Così mi è stato detto,
Dove la sabbia
È dorata

E gli spiriti vagano liberi.
Mentre denti di leone cantano
L'universo parla
A te.

Si dice che la strada
È lunga e difficile
Vero o meno,
Non ha importanza,

Vivremo i nostri giorni
Seguendo i modi dell’aldilà
insieme in
Timbuktu.

Sto scherzando
Con la fantasia
I sognatori
Eternamente sognano

Quando crederai veramente
Che l'amore è il seme
Non lascerai mai
Timbuktu

Sto scherzando
Con la fantasia
E i sogni diventano
Realtà

Ti rivedrò.
Dove finisce questo mondo
Una nuova vita comincia a
Timbuktu.

mercoledì 5 ottobre 2016

Iunta

La carissima Iunta ci ha lasciato.  Manda un affettuoso saluto a tutti quelli che le hanno voluto e le vogliono bene, e vi invia questo testo dal titolo "Iunta a Timbuktu (nota 1)":

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Le sembra di uscire da un lungo sonno.
Ma dove si trova?
Avverte un senso di benessere e serenità che da tempo aveva dimenticato. Stesa comodamente su di una sabbia fine ed accogliente si lascia cullare dalla sensazione del piacevole risveglio, circondata da una leggera nebbia che roteando pian piano si dissolve.
Ed ecco la scena ora è chiara: è sdraiata su di una bella spiaggia dorata. Da un lato il litorale è lambito da un fiume o da un lago. Le sfumature tendenti al verde delle acque trasparenti le fanno pensare a un corso d'acqua dolce, piuttosto che al mare.
Dal lato opposto, dopo un certo spazio, inizia un bel prato costellato di alti alberi con foglie dai colori tendenti a sfumature rosse e gialle, che le ricordano stranamente la sua amata Piazza d'Armi nello splendore dei colori autunnali.

Sorpresa Iunta si alza di scatto sulle quattro zampe guardandosi intorno incuriosita, chiedendosi dove mai sia arrivata. Ma è presa da un'incontenibile senso di euforia. Come faceva da giovane si mette all'improvviso a correre all'impazzata sull'arenile percorrendo traiettorie circolari sempre più veloci.
Finalmente, dato pieno sfogo all'improvviso impulso, si ferma e pensa:

Ma da dove mi è venuto questo improvviso entusiasmo? Mi rendo conto che qualcosa è cambiato: mi sento in perfetta forma, i polpastrelli che tanto mi avevano tormentata ultimamente, non mi danno più alcun fastidio. Il fastidioso senso di prurito diffuso è scomparso, come il doloroso gonfiore ad un occhio. Mi sembra di essere ringiovanita di colpo.

Dal prato un magnifico Schnauzer gigante si dirige con passo maestoso ma festevole verso di me.
No! Non è possibile! È proprio Rolph, il mio idolo di quando era cucciola, da tempo scomparso. Incede nella mia direzione. È bellissimo nel suo lucido colore nero. Forse è solo una mia impressione dovuta all’emozione del momento, ma sembra quasi essere semitrasparente ed emanare una brillante luce propria.
Rolph mi si avvicina scodinzolando, dicendo:

 "Benvenuta a Timbuktu, Iunta!"

"Rolph, ma sei proprio tu?" rispondo automaticamente felice.
Poi mi rendo conto che sia Rolph che io abbiamo "parlato".lo
"Ma...parliamo?" chiedo titubante.
"Si certo, qui parliamo tutti" replica tranquillamente il mio amico.

Presa da un improvviso dubbio provo a lanciare una serie di abbai di gioia e sollevata mi rendo conto di esserne ancora capace, provocando un sorriso divertito al mio interlocutore....



 Nota (1): Timbuktu, nell’omonimo romanzo di Paul Auster è il posto dove Willy, il padrone del cane Mr Bones afferma si ritroveranno un giorno. Dopo la scomparsa di Willy Mr Bones sogna di raggiungerlo là. Vedi il testo del canto cui si è ispirato Paul Auster per il posto immaginario richiamato da Willy, a seguire:

Timbuktu (lyrics by Sienna Dahlen) 

There's a place 
So I've been told 
Where the sand 
Is made of gold 

And spirits roam free
While dandelions sing
The universe speaks
To you 

They say the road 
Is long and hot
True or faux
No matter what

We'll live out our days
The afterlife way
Together in
Timbuktu

I’m frolicking
In fantasy
Dreamers dream 
Eternally 

When you truly believe 
That love is the seed 
You'll never leave 
Timbuktu 

I am frolicking 
In fantasy 
Dreams becomes 
Reality 

I will see you again 
Where this world ends 
A new life begins in 
Timbuktu

Ed ecco la copertina del libro di Paul Auster:


domenica 24 luglio 2016

I Segreti del Carteggio

http://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/utente/262387/i-segreti-del-carteggio/

Ecco una bella recensione del mio libro "Il Carteggio":

I Segreti del Carteggio

di 

22 luglio 2016Un libro molto piacevole intriso di tanta ironia e di tante verità “editoriali”di cui l’A. tratta con quel dovuto distacco che risulta più sferzante delle lamentele lamentose a cui, chi scrive senza il successo sperato, può abbandonarsi. La prima parte mi ha ricordato un romanzo od un racconto di Indro Montanelli presentato al Circolo Culturale di Cortina almeno mezzo secolo fa. Non ne ricordo il titolo, ma le difficoltà, raccontate  dall’A., ad iniziarlo nel modo dovuto, con un alter ego con cui parlare forse dopo l’uscita terrena. “Il Carteggio” ha un inizio che me lo ricordava anche se, poi, assume una propria connotazione molto ben scritta ed avvincente. E’ la storia di amicizia vera, matura, con il desiderio di un’entrata nel mondo editoriale con tutti i nuovi mezzi di comunicazione. Non entro in altri particolari, ma mi permetto di darvi un consiglio: leggetelo! Ne sarete grati all’A. come me.
Ringrazio l'autore della troppo benevole recensione e ricordo che l'edizione finale e più completa del Carteggio è contenuta, come epilogo, nel mio libro:"Trilogia di Piazza d'Armi"https://www.amazon.it/Trilogia-Piazza-dArmi-Giorgio-Graziano-ebook/dp/B01I3IMG1G/




sabato 9 luglio 2016

Breve estratto dalla Trilogia di Piazza d'Armi

Introduzione all'appendice alla Trilogia


Erma di Paolo

"IL MOTIVO DI QUESTA APPENDICE

Ho finito la mia trilogia! Sono finalmente pronto a pubblicarla, soddisfatto ma stanco mi corico e immediatamente sprofondo in un meritato sonno ristoratore.

Sono uscito a passeggiare con il mio cane Iunta. Attraverso corso Montelungo e arrivo alla mia amata area verde che oggi è avvolta in una fitta nebbia che mi circonda con folate misteriose.

Il parco è apparentemente deserto.

Ma varcato l’ingresso mi appare, subito sulla destra, una statua. È un erma che non avevo mai notato.

Sul supporto di pietra, a sezione rettangolare, all’altezza del mio viso sorge la marmorea testa del mio amico Paolo, che mi guarda severamente, con occhi aperti.
Il capo, nel colore bianco tipico della pietra di Carrara, è vivo, si muove con aria di rimprovero. Il volto del mio amico è aggrottato in un severo cipiglio. Noto appena che la sua barba , diversamente dal solito, è riccioluta e si estende increspata fino alle orecchie. La bocca si apre solennemente e la statua vivente pronuncia severe parole:

“Incauto! Non solo hai osato scrivere una trilogia, ma la pubblicheresti senza il dramma satiresco che deve completarla, trasformandola in una tetralogia, con una finale catarsi[1]…”

La nebbia comincia a turbinare, la statua scompare e io cado a terra svenuto.
Mi sveglio con un soprassalto dal sogno, rendendomi conto che l’erma che in sogno ho identificato con Paolo altro non era che quella di Eschilo che fa bella mostra di sé ai musei capitolini in Roma.

Erma di Eschilo, Musei Capitolini









[1] Tetralogia insieme di 4 drammi, cioè 3 tragedie (trilogia) e un dramma satiresco, che nell’antica Grecia, durante il 5° sec. a.C., ogni poeta doveva presentare all’agone delle feste dionisiache. Scopo del dramma satiresco era stemperare gli animi commossi dalla tragedia e rasserenare l’uditorio prima del congedo finale."

venerdì 8 luglio 2016

Trilogia di Piazza d'Armi



Finalmente anche Torino, con la sua Piazza d'Armi, ha una sua Trilogia!

Comprende tre romanzi già pubblicati separatamente: Cara, porto fuori il cane, La vita è sogno e Ritorno su Solaris, con alcuni piccoli ritocchi e integrazioni per adattarli a essere incorporati in una "trilogia". 
Ma che cos'è una trilogia? 
Qualche anno fa avrei cercato la definizione sullo Zanichelli o sulla Treccani, ma oggi tutti usano Wilkipedia, e io mi adeguo. 
Su Wilkipedia definizione di trilogia è questa: 
"Trilogia è un insieme di tre distinte opere di uno stesso autore (di genere narrativo,cinematografico o altro) collegate da una forte connessione tematica o anche stilistica tra di loro, che possano essere considerate sia come singole opere indipendenti sia come un unicum artistico." 
Può venire quindi spontaneo il dubbio: che senso ha definire "trilogia" questa mia raccolta di tre brevi romanzi, anzi due romanzi e una raccolta di racconti brevi, apparentemente così diversi e dissimili da loro? 
Eppure io la sento tale, proprio come un "unicum", più o meno artistico. 
Infondo il Marco della prima parte della trilogia e il Paolo dell'ultima, sono la stessa persona, esternazioni del mio essere. Il lettore attento coglierà l'analogia di gusti musicali dei due personaggi, a partire dall'amore per l'ultimo Beethoven, o l' affinità nell'apprezzare una meraviglia architettonica, dalla chiesetta di Rio alla imponente cupola del Brunelleschi. 
Ancora più dissimile dai due romanzi, l'intermezzo, la raccolta di racconti. 
Ma anche qui i sogni sono intrecciati della stessa visione, intrisa di un profondo senso del valore dell'essere creature umane piene di difetti, aspirazioni e, appunto, sogni. 
Non per nulla anche la prima e ultima parte della trilogia sono anch'essi, in modo diverso, dei fantastici sogni. 
Solo successivamente proprio un sogno, per restare in tema, mi ha convito ad aggiungere un epilogo scherzoso, tratto dal mio libro Il Carteggio, col fine di stemperare gli animi commossi (spero!) dalle storie precedenti forse troppo serie e rasserenare l’uditorio prima del congedo finale, con l’ambizione (sicuramente esageratamente ambiziosa) di ottenere un risultato analogo a quello che si proponeva il dramma satiresco nelle tetralogie greche.

sabato 25 giugno 2016

Iunta è sul sito del "MIOLIBRO"

Ciao, sono Iunta.

Finalmente trovate la mia autobiografia, in formato cartaceo ed elettronico epub anche sul sito de "ILMIOLIBRO".

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/248679/autobiografia-di-un-quattrozampe/


Compratelo, oppure iscrivetevi gratuitamente al sito, leggetene l'anteprima ed esprimete un commento.
P.S. Il 1 Luglio prossimo è il mio sedicesimo compleanno! Fatemi questo regalo!

Ciao a tutti.

Iunta

martedì 7 giugno 2016

Recensione di "Ritorno su Solaris"

Non posso non pubblicare questa recensione del mio libro, di Andrew Next, pubblicata sul sito del " mio libro" , che mi ha molto commosso.

Cominciare una recensione col titolo in greco antico può suonare strano. Mi è parso tuttavia un modo per rendere giustizia a questo libro che si pone come omaggio all’opera di Stanislaw Lem “Solaris”, ma che può tranquillamente reggersi sulle proprie gambe, metaforicamente parlando, senza la necessità di aver letto in precedenza il libro. Anzi: io che Solaris l’ho solo visto in copertina, senza mai averlo sfogliato, ho trovato che anche questo “Ritorno”  (da qui il titolo: Oι Νόστοι è il ciclo dei poemi epici dedicati al “Ritorno” degli Achei dalla guerra di Troia) si lascia leggere con piacere crescente man mano che ci si avvicina al finale.
In questa storia l’eroe di turno si chiama Paolo e “Ritorna” su Solaris, dopo aver scoperto che l’opera di Stanislaw Lem era reale, non era finzione.
Nulla da ridire sulla forma: è perfetta, niente errori, refusi, sviste, avverbi in quantità industriali, piccolezze di poco conto… tutto perfettamente pulito, tirato a lucido e pronto per essere divorato con gli occhi. Cosa che ho apprezzato enormemente e voglio sottolineare.
Sui contenuti invece posso dire molto e ringrazio l’autore che li ha realizzati: adoro concentrarmi su di essi anziché sugli errori che, inevitabilmente, rovinano il piacere della lettura.
La struttura del romanzo è duplice: vi è un antefatto che si dipana, tra un capitolo e l’altro, attraverso tutto il libro e racconta la storia di Paolo dal momento in cui è rimasto vedovo fino alla partenza per Solaris. L’antefatto è rigorosamente al passato, mentre la storia vera e propria si svolge al presente. Questo gioco, realizzato con maestria, genera l’effetto di offrire al lettore poche certezze su quello che avverrà, allo stesso tempo offre fin dall’inizio la consapevolezza che l’unica cosa certa è che il protagonista è arrivato su Solaris, dove inizia la storia e tutto il resto è da scoprire pagina dopo pagina. Le due trame: quella del passato e del presente, si riuniscono verso la fine del romanzo creando un ulteriore e curioso effetto: la storia ha inizio là dove ha termine, come se, in un certo senso, tutti i protagonisti continuassero a vivere in eterno  come in una sorta di Curva Temporale Chiusa o CTC letteraria.
Leggendo la storia si potrebbe considerarlo un mero racconto non particolarmente fantascientifico, ma ci vuole un poco di pazienza: l’autore non si è concentrato sui temi più comuni come il volo interstellare o il supporto vitale ad una stazione spaziale rotante; ha preferito puntare in alto e ha centrato in pieno l’incontro con un entità aliena: l’Oceano di Solaris. Devo dire che è proprio ben narrato, credibile e bello come poche altri incontri da me letti in materia. Direi allo stesso livello di P. Anderson ne “Gli Immortali“, per citare il primo che mi viene in mente.
I personaggi sono ben caratterizzati e coerenti, i rispettivi aspetti psicologici vengono approfonditi in modo oserei dire rilassato, senza che lo scorrere della trama ne viene rallentato anzi: ne rappresentano un punto di forza e attraggono il lettore inesorabilmente verso la pagina successiva.
Sul finale non dico nulla, se non “è in linea col titolo della recensione”, dunque chi ha studiato al Classico probabilmente ha intuito qualcosa, chi ha studiato greco pure e chi non ha studiato ora ha anche un bel link su wikipedia per approfondire. D’altro canto una volta che sei tornato a casa… se non sei Nessuno chi te lo fa fare a ripartire?
Buona Lettura
A.V.

giovedì 26 maggio 2016

Primo sogno di Paolo su Solaris

Trovi il mio libro "Ritorno su Solaris" su:
anche in formato e- book.

Ecco un breve estratto relativo a un incubo di Paolo:
"Sono immobile nel vuoto, non posso muovermi, neanche battere un ciglio. Pian piano comincio a rimpicciolirmi, prima lentamente, quindi con rapidità sempre maggiore. Sono in preda ad un panico indicibile: sto scomparendo, non posso farci nulla, bloccato nella mia assoluta impossibilità di reagire. Divento la dimensione di in pugno, poi di un granello di sabbia, fino a svanire, senza poter far alcunché per arrestare questo processo inesorabile. Per ultimo avviene l'incredibile, il fenomeno s’inverte e ricomincio a ricrescere. Finita l'implosione, il procedimento prosegue dopo che sono stato rivoltato: la mia pelle non è più all'esterno del mio corpo, ma all'interno e il mio corpo ricresce non più contenuto o limitato da nessun involucro. Assisto allo strano spettacolo come fossi un osservatore esterno: le mie membra e i miei organi si dilatano fluttuando liberamente: il mio cervello molle e membranoso si espande separato dal mio cranio; il mio intestino, orribile serpente senza fine, si srotola in modo ributtante. Il mio sangue, fuoriuscito dalle mie vene e dalle mie arterie, si mescola a una specie di liquido amniotico che mi circonda...urlo, urlo senza fine, vedendo con orrore la mia lingua, separata da tutto il resto, che si agita freneticamente..."

giovedì 19 maggio 2016

Il mio libro "Cara porta fuori il cane", e altri partecipano al torneo letterario "Il mio esordio 2016"

Il mio libro "Cara porta fuori il cane" partecipa al torneo letterario "Il mio esordio 2016"

Vai a:

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gialli-noir/249174/cara-cosa-ci-hai-preparato-per-cena/

Potrai leggere gratuitamente l'incipit di questo e altri miei libri, supportarli, commentarli e altro ancora.

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