Nota anche lei la busta. Non c’è neanche più una
scritta in caratteri maiuscoli sopra.
Non c’è n’è
più forse bisogno, o non c’è stato il tempo per scriverla. Marco sta per
aprirla.
“Un attimo”
esclama Shulamid. La controlla con attenzione e
afferma gravemente: “È stata già aperta e richiusa. I misteriosi inseguitori
evidentemente hanno già letto il messaggio. Ora aprila.”
Marco la apre febbrilmente e leggono.
“Non
abbiamo avuto tempo, dobbiamo trovarci in altro posto.”
“Già ma quale?” si dicono quasi all’unisono Marco
e Shulamid, guardandosi perplessi negli occhi, con aria smarrita e
interrogativa.
Ormai è passato mezzogiorno e il sole splende alto
sul mare, riflettendo una striscia luccicante sulle acque appena increspate.
Come sempre in una bella giornata il panorama da Santa Croce è abbagliante
nella sua bellezza, con una vista che si estende su tutto il golfo Paradiso,
dal promontorio di Portofino a Genova fino, in lontananza, alla costa ligure di
ponente. La maestosa scenografia, piena di serenità e calma, filtra agli occhi
di Marco e Shulamid tra le fronde dei pini marittimi, in un contrasto lancinante
con la marea tempestosa di dubbi e ansie che passa nei loro animi.
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