G. è vecchia e stanca. Sente tutti i suoi numerosi anni pesarle sulle
spalle.
Eppure percepisce di avere in sé ancora enormi potenziali.
Le prude il volto, solcato da innumerevoli rughe e caratterizzato da alcuni
foruncoli in fastidiosa eruzione.
Immersa nella stanchezza della sua sterminata vecchiaia la nostra cara G. sogna:
Quanto tempo è passato! Non saprebbe
dirlo neanche lei. Ecco si rivede tanti anni fa quando tutti la vedevano piatta
e magra come una giovincella acerba. Si ricorda anche la tumultuosa età adolescenziale,
con i violenti terremoti tipici di quell'età.
Quante nuvole e quanti temporali si
sono addensati all'epoca su di lei!
Ma il tempo passa. Ricorda il formicolio,
quando sentiva audaci brividi solcarle la pelle, come se qualcuno navigasse sul
suo corpo alla ricerca dei suoi più nascosti e reconditi posti segreti.
Ed ecco, col passare degli anni da
piatta e smilza si è fatta rotondetta e piena agli occhi di tutti.
Oggi però, in un certo senso, le
sembra di essersi, in qualche modo, ristretta. Ogni suo punto, per intimo che
sia, è ormai accessibile agli audaci esploratori che vogliano lanciarsi in
questa impresa.
Quanti amanti ha e ha avuto: di
sesso, età, razza diversi. Li ama tutti, li sente tutti come parte
imprescindibile del suo vecchio corpo.
Gea, pur sognando, continua a ruotare instancabile sul suo asse percorrendo la propria orbita attorno al
sole, accompagnata dal suo fedele satellite, la luna.
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